MOTION: Transformation 35esimo Congresso Internazionale di Storia dell’Arte

, MOTION: Transformation 35esimo Congresso Internazionale di Storia dell’Arte

Firenze

Appuntamento a settembre, con MOTION: Transformation 35esimo Congresso Internazionale di Storia dell’Arte a Firenze, dal 1 al 6 Settembre 2019 Firenze Fiera, Villa Vittoria Palazzo Vecchio, Teatro dell’Opera.

Dopo oltre quarant’anni, il Congresso Mondiale di Storia dell’Arte del CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art) torna in Italia per svolgersi a Firenze nella settimana dal primo al 6 settembre 2019.

“MOTION: Transformation” costituisce la prima parte del 35esimo Congresso Internazionale del CIHA che per la prima volta si terrà in due paesi diversi a distanza di un anno. La seconda parte dal titolo “MOTION: Migrations” avrà luogo infatti a San Paolo delBrasile nel settembre 2020.

Il congresso MOTION intende dare avvio a uno straordinario dibattito trans-culturale riguardo a uno dei temi da sempre di maggior rilievo nella cultura globale: il Movimento, declinato su due dei suoi aspetti più importanti, Trasformazione e Migrazione.  

La prima parte del congresso, organizzato dal CIHA Italia in collaborazione con ilKunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, si svolgerà a Firenze Fiera, nei saloni di villa Vittoria, in grado di ospitare i circa mille partecipanti attesi, e in alcuni dei più prestigiosi edifici storici della città, tra cui Palazzo Vecchio.

L’evento, realizzato grazie al contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e con il supporto della Getty Foundation di Los Angeles e del Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, ha ottenuto i patrocini di: MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Comune di Firenze, Città Metropolitana, Università di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana.

Al ricco programma delle giornate di studio, che contemplano circa centoventi interventi di studiosi di ogni parte del mondo, si aggiungono eventi aperti al pubblico e lectiones magistrales, come quella che vedrà protagonista la storica dell’arte indiana Kavita Singh a Palazzo Vecchio. Sono previste anche visite a musei e collezioni fiorentine noti e meno noti, secondo percorsi legati tematicamente al congresso, grazie alla speciale collaborazione delle direzioni dei diversi musei e istituzioni coinvolti.

In una prospettiva transculturale, interdisciplinare e innovativa, il congresso fiorentino prende avvio da una riflessione rivolta sia al ruolo dell’artista inteso come “colui che agisce e fa”, in quanto dotato della capacità divina di plasmare la materia e di creare forme nuove, sia alla natura dell’oggetto d’arte a sua volta dotato di “anima”.

Le nove sessioni del congresso

Tra le tematiche trattate nelle nove sessioni di studio, si parlerà della figura dell’artista come figura divina e misticamente ispirata, ma anche degli effetti del tempo sull’opera d’arte e del rapporto di quest’ultima con l’ambiente, del potere delle immagini in relazioni alle religioni, del ruolo esercitato dalle arti nei processi di trasformazione sociale anche in riferimento allo sviluppo tecnologico, fino ad arrivare al “Viaggio” tramite il quale viene favorita la circolazione costante di persone, idee e oggetti.

Tra i relatori saranno presenti studiosi provenienti dalle più importanti università e istituzioni a livello mondiale, tra cui l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi), il Courtauld Institute (Londra), la Humboldt-Universität zu Berlin, la Columbia University (New York), la Jawaharlal Nehru University (New Delhi), l’Universidade Federal de São Paulo, la Scuola Normale Superiore (Pisa), l’University of Hong Kong.

Sessione 1: L’arte come visione

La sessione si focalizza sulle relazioni fra arte e ispirazione divina, in una prospettiva comparata e transculturale. Prendendo in esame alcune figure di artisti e di mistici capaci di creare immagini mentali che dialogano con quelle reali, saranno indagati i rapporti fra realtà osservabile, spiritualità, visione e creatività e messi in luce i legami complessi che intercorrono fra vedere con gli occhi, immaginare e ricordare.

Sessione 2: L’arte e la materia nel corso del tempo

Argomento chiave della sessione è l’importanza della materia nell’arte, non solo in relazione alla scelta del materiale compiuta dall’artista nel momento in cui crea un’opera, ma anche rispetto ai modi in cui i materiali cambiano nel corso del tempo, mettendo a rischio di deperibilità gli oggetti d’arte, che non sono fatti di materia inerte ma viva.

Sessione 3: L’arte e la natura

La sessione affronta il tema dei rapporti multiformi fra arte e natura, concetti a cui ci si riferisce in maniera separata solo a partire dalla prima età moderna. In tempi più lontani, infatti, non esisteva separazione netta fra le due, essendo entrambe, Natura e Arte, frutto di un disegno di origine divina.  Nel corso degli interventi verranno messi a fuoco i momenti cruciali di questo processo di distinzione.

Sessione 4: L’arte e le religioni

In questa sessione si ragionerà, da un punto di vista storico-artistico e antropologico, sul potere delle immagini nelle religioni di culture diverse. Perché adoriamo le immagini? Cosa ci porta a fidarci di loro?

Si parlerà di oggetti dotati di anima, di idoli, avatar, apparizioni e di violenza contro le immagini religiose, in una prospettiva il più possibile transculturale.

Sessione 5: L’arte fra disegno e scrittura

La sessione propone una riflessione su affinità e divergenze tra disegno e scrittura. Come fanno le linee a produrre forme? Dritte o curve, spezzate o continue, le linee sono la prova tangibile del processo attraverso cui le opere d’arte vengono create e i testi vengono scritti. Muovendosi tra figura e linguaggio, esse sono al contempo traccia di un percorso creativo e mezzo di comunicazione.

Sessione 6: Iconicità e processo di produzione in architettura

Nella cultura contemporanea cresce la tendenza a trasformare anche i grandi capolavori dell’architettura in pure immagini, in icone. Questa visibilità, mai così grande, sta producendo cambiamenti sostanziali anche nel modo di guardare all’architettura come esperienza fisica, a più dimensioni. A partire da qui, la Sessione propone di adottare un approccio all’icona architettonica che sia orientato allo studio dei processi creativi e produttivi.

Sessione 7: Arte, potere e pubblico

Il lavoro di artisti e architetti è sempre stato utilizzato da singoli o da gruppi appartenenti ai più svariati contesti politici e religiosi per acquisire e mantenere potere. La sessione si concentra su alcuni momenti di crisi e cambiamento in cui le opere d’arte hanno contribuito a trasformare sistemi obsoleti, schemi tradizionali e relazioni di potere fra gruppi sociali diversi, mettendo la società di fronte a nuove idee o persino utopie.

Sessione 8: L’arte, i critici e gli spettatori

La storia dell’arte insegna come i percorsi degli artisti prendano forma anche in relazione al lavoro dei critici. La sessione mira a esaminare il ruolo degli artisti, dei critici e degli spettatori dal dopoguerra a oggi, osservando il tema dalla prospettiva della “scomparsa” (di limiti, di contenuti, di memoria) e discutendo di morte, censura e nuove tecnologie.

Sessione 9: Voyage

Concepita come sezione di raccordo tra le due parti del congresso che si svolgeranno a Firenze e a San Paolo del Brasile, la sessione intende invitare gli studiosi a scambiare idee sul tema del “Viaggio”. Saranno affrontati gli scambi artistici e culturali tra Brasile e Italia, ma non solo: il viaggio, infatti, può essere declinato secondo diverse prospettive, dalla migrazione di persone alla circolazione di oggetti e documenti. E ancora: il viaggio dell’artista, dell’uomo di cultura, dell’esploratore scientifico, del pellegrino, nonché i viaggi determinati da intenti coloniali, militari, diplomatici, o legati a scorribande piratesche e a fenomeni di banditismo. 

Per ulteriori approfondimenti sul programma delle nove sessioni rimandiamo al link:

Per informazioni sulle iscrizioni:

35° Congresso internazionale di Storia dell’Arte

Firenze 1-6 Settembre 2019

Direttivo del Comitato CIHA Italia

Marzia Faietti (Presidente), Gallerie degli Uffizi/Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut

Tommaso Casini, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM Milano

Giovanni Maria Fara, Università Ca’ Foscari Venezia

Elena Fumagalli, Università di Modena e Reggio Emilia

Massimiliano Rossi, Università del Salento

Comitato scientifico del Congresso

Claudia Cieri Via, già Università di Roma La Sapienza; Marco Collareta, Università di Pisa; Claudia Conforti, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Marzia Faietti, Gallerie degli Uffizi/Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut; Giuliana Ericani, già Museo Civico di Bassano; Maria Grazia Messina, già Università di Firenze; Antonio Pinelli, già Università di Firenze; Massimiliano Rossi, Università del Salento; Gerhard Wolf, Direttore Kunsthistoriches Institut in Florenz- Max-Planck- Institut. 

Coordinamento della Segreteria organizzativa e segreteria esecutiva del Comitato Scientifico

Firenze Città Nascosta, Marcella Cangioli e Alice Rossi;

Segretaria organizzativa

Noema Bologna

Breve storia del CIHA Italia

Il Comitato italiano CIHA è un’organizzazione non lucrativa, oggi con sede a Firenze, nata nel secondo dopoguerra in continuità ideale con il primo incontro internazionale di storia dell’arte tenutosi a Vienna nel 1873, e finalizzata all’esclusivo perseguimento di promozione della cultura e dell’arte. É costituito da rappresentanti delle varie istituzioni storico-artistiche culturali: Università, Soprintendenze, Musei nazionali, provinciali, regionali, comunali e privati. Nel 1952 il Comitato italiano si ricostituì con il coordinamento di Giulio Carlo Argan, che si assunse il compito di redigerne lo Statuto. L’Italia ospitò il congresso nel 1955 a Venezia e nel 1979 a Bologna, dove alle presenze europee si aggiunsero quelle di paesi extraeuropei, tra cui l’America del nord, del centro e del sud, e l’Asia, con particolare riferimento al Giappone. La presenza italiana al Congresso internazionale a Melbourne nel 2008 attraverso un delegato ufficiale nella figura dell’allora direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze, Marzia Faietti, ha consentito di riannodare le fila di un dialogo fruttuoso con il Bureau e il Comitato Internazionale.

La partecipazione infine del Comitato italiano al congresso internazionale di Norimberga nel 2012, con il coordinamento di sessioni da parte di studiosi italiani e la presenza di singoli ricercatori, accademici e funzionari di Musei, ha segnato un’apprezzata affermazione del Comitato italiano che ha avanzato la propria candidatura per il congresso del 2020 a Firenze e, successivamente, nella riunione dell’International Bureau a Parigi (novembre 2013), la possibilità di un congresso organizzato insieme al Brasile, in due sedi (Firenze 2019; San Paolo 2020)

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