Canto d’Antro il murale firmato dall’artista Gola Hundun, realizzato nel mese di novembre 2020 presso il TSMREE – Servizio Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva della ASL Roma 1 è il primo intervento del progetto “Another World. Arte in città per immaginare il futuro – Un progetto di rigenerazione urbana nel quartiere Vigne Nuove a Roma”,.
L’artista romagnolo classe 1982, per la prima volta a Roma, è stato invitato ad intervenire sulle pareti della scalinata esterna di accesso e nell’area porticata antistante l’ingresso al Servizio, nel luogo in cui aspettano i genitori con i piccoli utenti che attualmente non possono entrare tutti contemporaneamente nella sala d’aspetto.
Si tratta di uno spazio fortemente articolato e complesso costituito da diverse superfici piccole e grandi, completamente reinterpretato da Gola Hundun che lo ha percepito come una contemporanea grotta di Lascaux trasformandolo in uno spazio immersivo in cui scoprire forme, colori e suoni.
“Un luogo brutale e primitivo ma brulicante di vita, buio, ricco di anfratti, popolato da rifiuti si è trasformato – scrive la curatrice Elena Paloscia – in un’intricata e verdeggiante foresta in cui coabitano diverse specie vegetali ed animali, creature totemiche, scevre di dettagli, immerse in una folta vegetazione, di cui resta traccia, come nelle antiche pitture rupestri, nelle impronte di sagome a contrasto di un intenso rosso terroso. La natura primordiale, riprodotta sulle pareti, si mescola ad elementi simbolici. Ad uno spazio respingente, alieno e monocorde, si è sostituito un luogo accogliente polimorfo ed invitante, in cui l’armonia e l’equilibrio sono quelli di una natura animistica ed incantata e in cui ogni elemento lascia spazio all’interpretazione”.
Gola Hundun, durante una settimana di lavoro, ha accolto istanze e desideri di bambini e adolescenti che transitavano in attesa di visita e dei giovani pazienti che frequentano con le loro terapiste i laboratori pomeridiani. Le terapiste, in collaborazione con l’Associazione Eco dell’arte, hanno lavorato sul tema dell’identità, elaborato in chiave simbolica grazie alle figure di animali, proprio a partire dalle suggestioni offerte dal dipinto in divenire. “L’artista in empatia con i giovani pazienti ha saputo trasferire sulle pareti in chiave immaginifica sensazioni, aspirazioni e paure, conferendo alle sue figure un’anima plurale in cui la differenza, come la biodiversità, è risorsa”.
Il lavoro di Gola Hundun creato per il progetto Another Worldsi ispira all’immaginario cavernicolo, come suggerito dalla particolare conformazione dell’ambiente nel quale lo street artist interviene.
Esternamente, il rigore della facciata brutalista dell’edificio viene interrotto dall’installazione di elementi vegetali, una cascata di edera, che invita ad entrare in una dimensione di matrice totemica. Qui, natura e pittura si fondono instaurando un dialogo che è allo stesso tempo durevole e mutevole.
Internamente, rare specie di vegetazione preistoriche popolano lo spazio, articolato in piani e superfici che suddividono l’ambiente.
Ogni angolo, ogni lato, ogni elemento architettonico assume così una specifica connotazione, non più solo spaziale, ma ora anche pittorica. Tra la vegetazione, declinata secondo le diverse saturazioni di verde, emergono sagome rosse di animali iconici, emblemi di personalità diverse, ognuna, a suo modo, peculiare.
L’opera è un tributo dedicato ai piccoli utenti dell’ASL che nel corso della realizzazione dell’intervento, sono stati chiamati a partecipare attivamente, fornendo un contributo audio che riproduce i versi degli animali. Attraverso un QR code sarà possibile ascoltare le riproduzioni in corrispondenza di ciascun animale, favorendo l’interazione tra fruitori e opera.
L’opera di Gola Hundun è la prima di una serie di lavori realizzati per il progetto Another World a cura dell’Associazione Eco dell’arte.
Gola Hundun (1982, Cesena, Italia) vive e lavora a Rimini. Il lavoro di Gola Hundun fa trasparire la relazione tra gli esseri umani e la biosfera. Esplora temi come la comunicazione inter specie, lo sciamanesimo, il ritorno alla terra, il vegetarianismo e la spiritualità.
Dopo aver frequentato il Liceo artistico di Ravenna, Gola Hundun prosegue gli studi all’Accademia di Bologna dove si laurea in Belle Arti. Nel 2004 si trasferisce a Barcellona dove, influenzato dai graffiti locali, comincia a dedicarsi alla street art.
Verso la fine degli anni 2000 viaggia intensamente tra l’Italia, la Spagna e l’Europa. Nel 2010 trascorre un semestre di residenza in Québec, Canada, dove inizia la sua carriera artistica in termini di scala globale. Visita molti paesi del mondo dove lavora per mostre collettive e personali: a San Paolo del Brasile (2011), Jenin Palestine (2011), Mosca, Russia (2012 ), Tokyo, Giappone (2012), Almaty in Kazakhstan (2013) e recentemente Miami in USA (2014) e Repubblica Dominicana (2016).
Per Gola Hundun “riforestare” è la parola d’ordine: portare il verde in città, non solo in maniera astratta disegnandolo, ma portandolo proprio fisicamente con “l’obiettivo di incrementare l’habitat della fauna urbana, creare distensione visiva ed emotiva per i cittadini, filtrare lo smog, e tanto altro”.
La sua missione è un ritorno della natura negli spazi “antropomorfizzati”. Quella di Gola Hundun è una profonda riflessione sulla relazione simbiotica – e allo stesso tempo conflittuale – tra l’essere umano e la biosfera, che ha importanti conseguenze sull’equilibrio del pianeta: l’uomo e le sue attività oggi sono le principali cause delle modifiche ambientali e climatiche.La sua poetica si nutre delle tante culture che incontra durante i suoi viaggi: le tradizioni religiose e le trasfigurazioni pagane, i culti africani contaminati con iconografie cattoliche e sciamanesimo.
Oltre al suo lavoro di pittore, Gola Hundun crea anche installazioni pubbliche con fibre e piante viventi e progetta performance live.