Rifrangenze una mostra dedicata al Libro “Le città invisibili” di Italo Calvino – hub culturale Moby Dick a Roma

a cura di Elena Paloscia

23 marzo – 7 aprile 2023 – prorogata fino al 27 aprile !!!!
Moby Dick | Biblioteca Hub Culturale

via Edgardo Ferrati 3a | Roma

L’esposizione “Rifrangenze, Immagini in carta e argilla, da Le città invisibili di Italo Calvino” presenta i lavori di Rossella Canuti, illustratrice e Marina Gigli, ceramista.

La mostra, a cura di Elena Paloscia e organizzata dall’Associazione Eco dell’Arte presentata in anteprima in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino sarà inaugurata presso la Biblioteca – Hub culturale Moby Dick il 23 marzo 2023, spazio gestito dalla regione Lazio ed è patrocinata dal Municipio VIII.

Il lavoro parallelo delle due artiste ha origine dalla lettura del celebre testo, in cui Marco Polo visita e racconta all’imperatore Kublai Khan le città del suo impero mettendo in luce il principio implicito della rifrangenza. «Io parlo parlo – dice Marco, – ma chi m’ascolta ritiene solo le parole che aspetta… Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio». Gli risponde Kublai: «Alle volte mi pare che la tua voce mi giunga da lontano, mentre sono prigioniero d’un presente vistoso e invivibile, in cui tutte le forme di convivenza umana sono giunte a un estremo del loro ciclo e non si può immaginare quali nuove forme prenderanno. E ascolto dalla tua voce le ragioni invisibili di cui le città vivevano, e per cui forse, dopo morte, rivivranno». (IX; corsivo 1)

L’intento di queste creazioni in carta e argilla, dunque, non è quello di rendere visibili tutte le città descritte da Calvino, ma di illustrare le riflessioni, o meglio le rifrangenze, che il racconto, nelle sue molteplici direzioni, produce in ognuna delle due artiste rivelando nuovi percorsi.

Nelle città invisibili raccontate da Marco Polo, come nelle opere di Rossella Canuti e di Marina Gigli, ci si può «girare in mezzo col pensiero, perdercisi, fermarsi a prendere il fresco, o scappare via di corsa». (II; corsivo 2)

In questo splendido spazio della Biblioteca – Hub Culturale Moby Dick crocevia di scambi culturali, le città di carta e di argilla di Rossella Canuti e di Marina Gigli, possono moltiplicare il gioco delle rifrangenze ogni giorno grazie al pubblico eterogeneo che lo spazio accoglie, dialogare con giovanissimi e con persone più mature, esprimendo al meglio il proprio potenziale evocativo e diventando così non solo un punto di approdo ma anche di partenza per un nuovo viaggio.

Le città invisibili di Italo Calvino sono luoghi in cui, a fronte di una preziosità e di un’operosità frenetica, si cela una realtà diversa; Marco Polo infatti, suggerisce che, solo volgendo lo sguardo da quelle meraviglie apparenti si potrebbero incontrare nubi di fumo denso, un triste risvolto della medaglia, cui è consigliabile solo accennare, affinché il castello di illusioni non crolli.

Vi si rintracciano tematiche ambientali e sociali. Così sembra proprio di immaginarli coloro che vivono arroccati in alto tra le nuvole isolati dal mondo con i loro privilegi di casta, in una sovrastruttura tanto poetica quanto fragile. In ogni narrazione,  in ogni città,  anche in quelle che si somigliano le questioni appaiono speculari, ribaltate, in sospeso,  perché Calvino, come Polo al Gran Khan, offre al lettore una via di fuga, una sottile speranza: «saper riconoscere chi e cosa non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

Ed è proprio a quella via di fuga che guarda il lavoro di Rossella Canuti. Consapevole che le realtà distopiche descritte dall’autore non sono poi così diverse da quelle in cui viviamo, l’artista ha prediletto la scelta di quei brani che offrono vie d’uscita, alternative possibili. La Canuti attribuisce proprio alla ricerca della bellezza la proprietà salvifica dell’arte come risposta alle tante trappole della contemporaneità.

Per Marina Gigli l’attualità dell’opera di Calvino risiede nel saper suggerire tra le diverse strade indicate soluzioni che consentono di ricominciare, di reinventarsi lasciandoci alle spalle, talvolta senza neanche tentare di sbrigliarli, i grovigli di cui noi stessi siamo la causa. Altrettanto attuali risultano i temi legati al rispetto dell’ambiente, su cui Calvino offre interpretazioni che l’artista accoglie come una presa di coscienza del fragile equilibrio che oggi più che mai governa luoghi e relazioni. L’essenza ambigua dell’effimero che caratterizza i nostri tempi si concretizza nell’affascinante capovolgimento di senso della città istituzionale in  marmo e mattoni che viene smontata e portata altrove, mentre quella dello svago e del circo rimane, sola nel suo essere sottile, inconsistente.

Marina Gigli

MARINA GIGLI
Artista e costruttrice di automata, collabora dal 2001 con il Modern Automata Museum  presso cui è responsabile della didattica. Alcuni suoi lavori sono conservati presso il Modern Automata Museum e in Germania a Rüdesheim am Rhein presso il Siegfrieds Mechanisches Musikkabinett.
Come ceramista si è formata frequentando il Corso triennale di ceramica alla Scuola d’Arte e dei mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma tra il 2016 e il 2018 e il Corso di ceramica raku presso Sant’Elena Deruta, tenuto da Mondo Ceramica.
Ama definirsi un’artista nomade sia per la sua scelta di lavorare in luoghi diversi che le consentono di cogliere stimoli e suggestioni sempre nuovi sia per la passione per la ricerca e la sperimentazione di materiali e tecniche.
Lavora con l’argilla creando opere in ceramica e porcellana e contaminando i suoi lavori, sculture e installazioni, con oggetti trovati. È attratta da legni, sassi, piume o altri oggetti che «la chiamano» e restano lì, spesso anche a lungo in attesa,  prima di trovare una nuova collocazione,  ed entrare così a far parte di un’opera. Le sue forme, spesso ispirate alla natura,  possono essere astratte o rimandare vagamente a una realtà sognata, immaginata, che si definisce di volta in volta con modalità differenti. Ha esposto in occasione di diverse rassegne dedicate alla ceramica artistica organizzate nella Capitale e in Italia.

Rossella Canuti

ROSSELLA CANUTI
Storica dell’arte, graphic designer e illustratrice, Rossella Canuti è attiva nel settore grafico-editoriale, didattico e storico-artistico.
Vive e lavora a Roma. Si forma come graphic designer all’Istituto Statale d’Arte di Roma “Silvio D’Amico”, si laurea in Storia dell’Arte medioevale e moderna all’Università “La Sapienza” e consegue il diploma di specializzazione post laurea e l’abilitazione all’insegnamento nella stessa disciplina.
Ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private tra cui: la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (MACRO), l’Istituto Nazionale per la Grafica e il Museo di Roma in Trastevere per la progettazione e la realizzazione di laboratori didattici sperimentali e l’organizzazione di eventi espositivi in qualità di storico dell’arte e graphic designer.
È docente di Illustrazione e Editoria alla Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma. Come Storica dell’Arte  ha all’attivo diverse pubblicazioni e ha insegnato la materia nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri e al Liceo Picasso di Pomezia. Ha esposto in occasione di diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero organizzate da gallerie e musei ed ha partecipato a diversi contest di arte e illustrazione.